Ci sarebbero tantissime ricette tradizionali della Liguria di cui parlarvi, ma, un po’ perché è la pianta simbolo della mia regione e un po’ perché nella mia cuisine è richiestissimo, ho scelto di presentarvi un classico, ovvero la pasta condita con la famosa salsa di basilico (in dialetto baxaicò), il “pesto”, arricchita con due verdure,” patate e fagiolini”.
E’ un piatto semplice, ma trattandosi di una ricorrenza speciale, ho deciso di curare un po’ il look mantenendo però la tradizione che lo vuole assolutamente preparato nel mortaio.
Parlavo di una ricorrenza speciale, certo! Questa ricetta è in onore di Pandipanna per il suo contest “Buon appetito Italia”.
Ti ringrazio Mara per l’invito, è stato bello partecipare, cucinare questo piatto e rivivere gli anni della mia infanzia, perché è proprio questo uno dei piatti che io ricordo sulla tavola di quando ero bambina; la mamma aspettava il nostro rientro da scuola e quello di papà dal lavoro per “buttare la pasta e le verdure” a cuocere tutte insieme nella stessa pentola, nell’aria si sentiva un fantastico profumo di basilico che preannunciava questo primo piatto. E proprio davanti a questa profumatissima pastasciutta si chiacchierava della nostra reciproca mattinata, essendo quattro fratelli avevamo parecchie cose da raccontare J Oggi mangio al lavoro, un panino al volo, sola, davanti al mio computer… che nostalgia di quei tempi e di tutta la famiglia insieme!
Ti ringrazio Mara per l’invito, è stato bello partecipare, cucinare questo piatto e rivivere gli anni della mia infanzia, perché è proprio questo uno dei piatti che io ricordo sulla tavola di quando ero bambina; la mamma aspettava il nostro rientro da scuola e quello di papà dal lavoro per “buttare la pasta e le verdure” a cuocere tutte insieme nella stessa pentola, nell’aria si sentiva un fantastico profumo di basilico che preannunciava questo primo piatto. E proprio davanti a questa profumatissima pastasciutta si chiacchierava della nostra reciproca mattinata, essendo quattro fratelli avevamo parecchie cose da raccontare J Oggi mangio al lavoro, un panino al volo, sola, davanti al mio computer… che nostalgia di quei tempi e di tutta la famiglia insieme!
Le dosi per il pesto: ho letto che per ogni 30 foglie di basilico bisogna utilizzare uno spicchio di aglio e gli altri ingredienti devono essere aggiunti in proporzione, per raggiungere un giusto equilibrio del sapore.
Ogni famiglia ha la propria ricetta, io ho provato diverse dosi e per questa pasta, per 4 persone, il mio equilibrio del sapore prevede:
2 mazzi di basilico (possibilmente genovese e di Prà, un quartiere di Genova, famoso per questa piantina e rinomato per la sua qualità)
1 spicchio aglio
20 gr pinoli
20 gr parmigiano grattugiato
10 gr pecorino sardo grattugiato
una presa sale grosso (o fleur de sel)
olio della Riviera Ligure, dolce
2 patate a pasta soda
1 manciata fagiolini
320 gr trenette
Per fare il pesto
Procuratevi un bel mortaio di marmo con il pestello di legno e armatevi anche di un po’ di pazienza…
Staccate le foglie di basilico dalla piantina, lavatele velocemente in acqua fredda e fatele asciugare bene, appoggiandole su un canovaccio.
Private l’aglio della buccia, mettetelo nel mortaio e pestatelo fino a ridurlo in poltiglia, aggiungete i pinoli e continuate a pestare, fino a quando non avrete ottenuto una crema.
A questo punto, e un po’ alla volta, aggiungete il basilico e una presa di sale e, senza più pestare, “stracciate” le foglie facendo roteare il pestello sulle pareti del mortaio.
Quando vedrete uscire dalle foglie un liquido verde brillante, sempre con movimento rotatorio, aggiungete i formaggi e diluite con l’olio versato a filo.
Qualcuno si chiederà “e chi non ha il mortaio ?” Potete certamente prepararlo nel mixer, ma vi spiego i motivi per cui viene sconsigliato: innanzitutto risulterà più una crema e poi, siccome sulla parte superiore delle foglie ci sono delle piccole nervature che contengono gli oli essenziali, per ottenere un gusto migliore è meglio che le foglie non vengano tranciate dalle lame. Inoltre, è proprio il calore delle lame che rischia di provocare una ossidazione del colore e degli aromi, rendendo il pesto verde scuro e con un sapore soprattutto di erba. Vi confesso che a volte anch’io mi lascio tentare dall’elettrodomestico… alcuni chef consigliano di aggiungere qualche pezzetto di ghiaccio… prima o poi lo dovrò provare.
Mettete la pentola per la pasta sul fuoco e, in attesa che l’acqua bolla, preparate le verdure.
Avevo parlato di un look speciale… tagliate le patate a piccole fette e, con un tagliabiscotti rotondo, ricavate dei piccoli pois, tagliate anche i fagiolini, a piccoli pezzi e in diagonale.
Salate l’acqua della pasta e immergete le trenette.
C’e’ chi, prima di versare la pasta, preferisce cuocere, nella stessa acqua, i fagiolini e poi le patate. Io ho scelto di mantenere le verdure croccanti, quindi le ho sbollentate a parte.
E visti dall’alto… ancora una foto della ricetta
e poi uno scorcio della città in cui sono nata e cresciuta, sono molto fortunata di poter vedere questo dal mio terrazzo, è un panorama che lascia senza respiro, il mare, gli antichi “caruggi”, i vicoli del centro storico che percorro ogni sabato per gli approvvigionamenti della mia cuisine, il porto e la lanterna, ecco per voi un ricordo della mia amata città, la mia Genova
Liz
che buona ricetta e che bella presentazione,complimenti
RispondiEliminaCiao Franca, ti ringrazio e benvenuta nella mia cuisine :)
RispondiEliminaLe trenette! Che bontà! Che bella presentazioneeee! bacioni, Titti
RispondiEliminaricetta deliziosa di certo, non meno meravigliosa e la vista dalla tua finestra! baci
RispondiEliminaChe bel blog!!
RispondiEliminaMi aggiungo ai tuoi sostenitori.
A presto, Barbara
@Titti
RispondiEliminaGrazie cara!
@Ely
Ti ringrazio! Eh si, la vista é proprio speciale :)
@Barbara
Benvenuta e grazie! Passo a trovarti :)
Beh nn c'è ke dire! un ottimo piatto oltre ad essere ben presentato! ciaoo!
RispondiEliminache nostalgia...Genova...sigh
RispondiElimina@Vickyart
RispondiEliminaCiao, grazie 1000 e Benvenuta!
@mammamemmadoc
RispondiEliminaEma, quando ti prende la nostalgia vieni a trovarmi...ti preparo due trenette, quando vuoi :)
magari!a Cremona sono convinti di mangiare il pesto e poi ti sembra di addentare la menta...e a volte nei RISTORANTI ti chiedono "pesto con o senza aglio"...SENZA AGLIO...ma il pesto senza aglio non è pesto!!!!!!!!!GNURANT
RispondiEliminagrazie mille per il contributo.
RispondiEliminaMa lo sai che la prima volta che mangia la pasta al pesto, la zia me la fece proprio così???
E' una vera bontà...
Grazie ancora
Mara
mammamemmadoc
RispondiEliminaSenza agliooooooo ? Orrore! hai detto bene, non é pesto!!!! Ci sei mancata tantissimo, ma replicheremo :)
@Mara
RispondiEliminaGrazie a te per tutto :) A presto
c'è differenza tra: trenette al pesto e trenette alla ligure? grazie
RispondiEliminaComplimenti per la vittoria al contest :-D
RispondiEliminaA.B.C.